giovedì 7 luglio 2011

Gli inserimenti

Ciao a tutti! Oltre alle varie attività, avendo svolto il tirocinio nei mesi di settembre e ottobre, ho potuto osservare anche i vari inserimenti.
Questo è forse il momento più delicato dell'anno scolastico in quanto uno dei problemi più impegnativi che bisogna affrontare nella vita del nido è il distacco tra genitori e figli.
L'anno scolastico è di norma organizzato in due fasi: la prima è proprio dedicata all'ambientamento dei nuovi bambini, la seconda alle attività e a quella che viene definita routine.
L'inserimento del bimbo al nido consiste nella separazione dai genitori con il conseguente affidamento ad altre figure adulte. Questo è di per se una fase fondamentale per la crescita del bambino che va incontro alle prime relazioni con persone al di fuori della cerchia familiare.
Nonostante questo, l'ambientamento può essere molto traumatico per il piccolo che entra in un ambiente completamente nuovo e almeno all'inizio può trovarsi spiazzato. E' necessario quindi procedere gradualmente e rispettando sempre i tempi e le esigenze dei bambini.
L'inserimento è un momento difficile anche per i genitori che hanno paura di questa prima separazione dal figlio e che possono vivere questa fase con ansie e paure. E' compito quindi delle educatrici accompagnare e sostenere le famiglie fornendogli tutte le informazioni pratiche necessarie e un appoggio morale e psicologico.
La prima fase dell'inserimento è l'incontro con la famiglia nel quale attraverso un colloquio ci si conosce e si delineano le varie modalità di intervento considerando sempre che non è possibile stabilire come sarà la reazione del bambini, bisogna quindi mantenere sempre un atteggiamento flessibile pronto all'imprevisto.
Esistono sostanzialmente tre tipi di inserimento:
- a goccia: si inizia con un bambino o due per volta, il bambino successivo inizierà solo quando l'inserimento dei bimbi precedenti sarà terminato
- a strati: si inizia con un gruppetto di bambini e quando questo ha ormai raggiunto una buona sicurezza, inizia il secondo gruppo
- per pacchetti: contemporaneamente iniziano l'inserimento 6-8 bambini.
Nell'asilo in cui sono stata io, l'inserimento era a goccia, uno massimo due bambini insieme. I primi giorni i piccoli sono restati al nido con i genitori e per poco tempo. Piano piano i genitori si sono allontanati e il tempo di permanenza si è allungato. Ovviamente ogni ambientamento dipende dal carattere del piccolo; personalmente ho potuto osservare bambini che dopo un paio di giorni viaggiavano senza problemi all'interno dell'asilo, altri che sono riusciti a tranquillizzarsi solo dopo parecchio tempo e molti pianti!

domenica 3 luglio 2011

Il gioco euristico

Ciao a tutti! Un'attività inserita nella progettazione del nido "Il Cucciolo" che purtroppo non sono riuscita a osservare in quanto prevista per i mesi successivi al mio tirocinio, è il gioco euristico.
Il gioco euristico, proposto per la prima volta da Elinor Goldschmied, è l'attività di esplorazione spontanea e libera dall’intervento dell’adulto che il bambino compie su materiale non strutturato ma povero, non facente parte dei giocattoli tradizionali.
E' ideale per bambini tra i 12-24 mesi d’età e segue l'attività del cestino dei tesori proposto ai bimbi tra i 6 e 12 mesi.
Appena i bambini cominciano a crescere, la loro voglia di muoversi li spinge ad allontanarsi dal cestino per scoprire tutto ciò che li circonda. In questo periodo è forte l’interesse per la scoperta degli oggetti quotidiani, di come è possibile utilizzarli e di come possono essere messi in relazione tra di loro.
I bambini osserveranno quindi ogni singolo oggetto per poi scoprire i rapporti di causa ed effetto, imparano a spostare oggetti dentro e fuori da determinati spazi, riempiono e svuotano contenitori, infilano e sfilano, lanciano, battono gli oggetti tra di loro, li portano alla bocca, mettono in serie, impilano, fanno rotolare, selezionano, scelgono, mettono in equilibrio… sviluppando così moltissime abilità manuali oltre che quella di concentrazione.

Per quanto riguarda il materiale si tratta di semplici oggetti d’uso domestico (anche i genitori potranno contribuire alla ricerca di questi) messi a disposizione in quantità abbondante (in modo tale che i bambini non litighino per lo stesso oggetto) e rinnovati sistematicamente.
Il materiale è contenuto in sacchetti appesi al muro e può essere suddiviso in:
- materiale naturale: pigne, conchiglie, castagne, noci grosse, sassi, ecc.
- materiale di recupero: gomitoli di lana, mollette di legno, cilindri di cartone, coperchi, tappi, barattoli, stoffa, seta, velluto, pizzo, imbuti, colini, spugne, rocchetti di filo, bigodini, cucchiai, palline di gomma, carta di giornale, carta da cucina.
Il materiale deve inoltre essere stimolante in quanto attraverso i sensi i bambini devono poter vivere sensazioni diverse (es. provare il freddo con un barattolo di latta o una catenella di ferro, il morbido con i pon pon di lana, sperimentare suoni diversi con dei sonagli o dei campanellini, ecc.)
Per evitare che i bambini si ritrovino tutti concentrati nel medesimo spazio, l’educatrice si preoccupa di preparare precedentemente l’attività, distribuendo gli oggetti sopra a dei tappeti o a dei teli.

Gli obiettivi del gioco euristico possono essere:
- incoraggiare l’uso della creatività
- stimolare la concentrazione del bambino
- stimolare l’immaginazione del bambino
- sviluppare la coordinazione oculo-manuale
- sviluppare il senso del tatto tramite l’uso di oggetti di materiale diverso
- favorire l’esplorazione di materiale di varia natura
- sviluppare le capacità sensoriali-percettive
- sviluppare la nascita dei primi concetti logici (dentro-fuori, aperto-chiuso)

In tutto questo, l'adulto ha il compito fondamentale di scegliere e selezionare il materiale. Successivamente il suo compito è quello di osservare.
Il fatto di non intervenire mai direttamente, non implica che il bambino debba essere abbandonato a se stesso. Semplicemente, è importantissimo che si senta libero di sperimentare ogni cosa come meglio crede nel tempo che gli è necessario senza essere influenzato in nessun modo.

Durante i mesi in cui sono stata al nido, ho assistito principalmente alla scelta e alla ricerca dei materiali da utilizzare durante il gioco euristico. Purtroppo non sono riuscita a seguire l'attività vera e propria, ma spero di aver presto modo di rimediare!







lunedì 27 giugno 2011

In giardino si può..

Ciao! Fino ad ora vi ho parlato delle attività che i bambini svolgono all'interno del nido, ma non bisogna dimenticare che c'è anche un altro spazio importantissimo per loro: il giardino.

Solitamente l'esterno di un asilo dovrebbe avere le tre seguenti caratteristiche:
- essere adeguato alla funzione di parcheggio in modo tale da consentire ai genitori di accedere al nido nella massima sicurezza e avendo la possibilità di fermarsi un po' per eventuali problemi o colloqui con le educatrici
- essere arreddato e attrezzato in maniera adeguata all'età dei bambini, solitamente si parla di 3mq a bambino o comunque il totale non dovrebbe essere inferiore ai 100 mq
- dovrebbe essere delimitatoe facilmente accessibile unicamente dall'interno del nido, assicurando inoltre la presenza di un percorso per raggiungerlo che garantisca ai bambini la massima sicurezza e protezione.
L'importanza del giardino in un nido è duplice:
- permette ai bambini di stare all'aria aperta e a contatto con la natura
- da ai bambini la possibilità di correre e sfogarsi
Infatti i bambini accumulano durante la giornata una grande quantità di energia che devo sfogare attraverso il gioco e il movimento.
Il giardino è importante proprio per questo: offre ai bimbi la possibilità di correre, saltare, giocare liberamente il tutto unito al piacere di stare all'aperto.
Inoltre nel giardino i bambini hanno la possibilità di osservare da vicino alcuni aspetti del mondo naturale. Le educatrici infatti hanno creato una piccola serra con piante e fiori da curare e osservare periodicamente. I bimbi per questi lavoretti hanno a disposizione vasetti, annaffiatoi, palette, semini, piante, terriccio, sassi da usare sempre sotto costante attenzione da parte degli adulti.
Nel caso in cui le condizioni metereologiche non permettono di uscire fuori, all'interno del nido, nella sezione dei divezzi, è presente una scaffale dove è possibile raccogliere e osservare il materiale prelevato dal giardino.                                      
Lo spazio esterno è comunque usato soprattutto per momenti di gioco libero che permettono di sviluppare le abilità motorie dei bimbi e consentono un'opportunità di interazione e socializzazione tra i bambini di tutte e tre le sezioni.

sabato 25 giugno 2011

Dov'è il pollice?!

Oggi ho deciso di dedicarvi un post musicale! Con la musica è più facile imparare, soprattutto per i bambini.
Vi scrivo una canzone che nel nido dove sono stata io veniva cantata spesso per ricordarsi il nome delle dita delle mani! Ovviamente le parole sono accompagnate dai gesti: all'inizio le mani dei bimbi sono dietro alla schiena, ad ogni nome esce il dito corrispondente che ha un dialogo con lo stesso stesso dell'altra mano, prima di riscappare via!!


Dov'è il pollice
Dov'è il pollice,
Eccolo qua, eccolo qua
Come sta signore, molto bene grazie
Vado via, scappo via


Dov'è l'indice,
Eccolo qua, eccolo qua
Come sta signore, molto bene grazie
Vado via, scappo via


Dov'è il medio,
Eccolo qua, eccolo qua
Come sta signore, molto bene grazie
Vado via, scappo via


Dov'è l'anulare,
Eccolo qua, eccolo qua
Come sta signore, molto bene grazie
Vado via, scappo via


Dov'è il mignolo
Eccolo qua, eccolo qua
Come sta signore, molto bene grazie
Vado via, scappo via


Dov'è il pugno
Eccolo qua, eccolo qua
Come sta signore, molto bene grazie
Vado via, scappo via


Dov'è la mano
Eccola qua, eccola qua
Come sta signora, molto bene grazie
Vado via, scappo via.

venerdì 24 giugno 2011

Facciamo finta che...

Ciao a tutti! Un'altra attività proposta dalle educatrici ai bambini (soprattutto ai divezzi), è il gioco simbolico (di finzione o immaginativo).
I bambini giocano al "fare finta che.." simulando la routine quotidiana. In questo modo sono in grado di sviluppare competenze sociali e le abilità di creare e usare i simboli riuscendo a percepire una separazione tra l'immaginazione e la realtà.

Il gioco simbolico è caratterizzato da 4 aspetti:
- capacità di agire "come se" al di fuori del contesto normale
- capacità di usare come materiali di gioco oggetti sostitutivi di quelli reali
- abilità di eseguire azioni che abitualmente sono svolte da altri
- abilità di collegare schemi di azione differenti in sequenze tematiche coerenti

Questa attività è composta inoltre da 5 fasi:
- schemi presimbolici: l'atteggiamento verso gli oggetti è ancora realistico
- schemi autosimbolici: comincia a delinearsi la separazione tra realtà e immaginazione; riproduzioni di azioni della vita quotidiana rivolte verso se stessi
- gioco simbolico decentrato: gli altri diventano protagonisti insieme al bambino
- gioco simbolico combinatorio: combinazione di più azioni (es. prendo una tazzina, la rimpiempio di caffè e la offro alla mamma)
- gioco simbolico gerarchico: pianificazione che precede l'esecuzione delle azioni per finta

Il gioco simbolico può essere individuale o condiviso. Nel secondo caso inizialmente saranno i genitori a partecipare attivamente al gioco dando suggerimenti, successivamente subentreranno gli altri bambini con i quali avverà prima una fase di imitazione reciproca e poi un'integrazione maggiore caratterizzata da una coordinazione tematica, una capacità di prendere decisioni autonomamente e un copione e delle regole condivise.

All'interno del nido per favorire questo tipo di gioco, sono presenti una casetta, una cucina, pentole, posate, delle bambole con i rispettivi lettini, un carrello per la spesa, un ferro da stiro e tutti oggetti, sempre a misura di bambino, per riprodurre la vita quotidiana e giocare a fare i grandi!

mercoledì 22 giugno 2011

L'albero delle stagioni

Ciao a tutti!
I bambini delle sezione dei divezzi e semi divezzi, hanno cominciato verso metà settembre un progetto della durata dell'intero anno scolastico.
Sto parlando del progetto sulle stagioni avente come scopo principale quello id conoscere e riconoscere le caratteristiche dell’autunno, dell’inverno, della primavera e dell’estate.
Nella stanza dei divezzi le educatrici hanno costruito un albero di cartone che serve per riprodurre gli aspetti della natura in ogni stagione (per esempio il colore diverso delle foglie).
L'unica stagione alla quale ho potuto assistere io è statoa l'inverno.
I bimbi hanno osservato il cadere delle foglie in giardino, le hanno raccolte e portate in classe dove sono state guardate con più attenzione, toccate e annusate.
Hanno poi utilizzato le tempere per colorare uno dei frutti di stagione, la castagna, e hanno usato la tecnica del collage per riprodurre la figura del riccio.
Un’altra attività legata a questo progetto che ho potuto seguire, è stata l’osservazione di un melograno. Un bambino del nido ha portato a scuola un melograno trovato nel suo giardino. I bimbi si sono messi tutti attorno al tavolo e hanno potuto, con l’aiuto delle educatrici e delle loro spiegazioni, fare conoscenza con questo nuovo frutto.                                                        

mercoledì 15 giugno 2011

Un mondo a colori!

  "Noi vogliamo un mondo bello
coi colori
dell'acquerello;
siamo verdi siamo azzurri

siamo rossi siamo gialli,
i colori di un mondo bello
che più bello faremo noi!"

I colori sono il mondo dei bambini..anzi, il loro è un mondo a colori!
E quale posto migliore per giocare con i colori se non tutti assieme al nido?
Le possibilità per scoprire i colori sono molte. Le più usate all'interno dell'asilo, sono i comuni disegni e la pittura a tempera.
Per quanto riguarda i bambini piccoli, la prima forma di disegno è rappresentata dallo scarabocchio. Il bambino, non avendo ancora sviluppato una corretta coordinazione manuale, traccia cerchi (la prima figura) e linee, figure senza una forma ben delineata. In questa fase il bambino prova piacere e soddisfazione per il semplice fatto di vedere il segno che lascia la matita sul foglio.
Verso i tre anni cominciano a comparire figure più precise e inoltre si ota la volontà di voler rappresentare una particolare immagine.
Con il passare del tempo, soprattutto dopo il passaggio alla scuola dell'infanzia, i disegni si perfezionano sempre di più con l'aggiunta dei particolari.

Nel nido i bimbi possono disegnare sia all'interno di un laboratorio programmato che comprende quindi la decisione del materiale da usare e il tema del disegno oppure può essere un modo per tranquillizzarsi prima dell'uscita del pomeriggio.
I materiali da usare sono diversi: matite, pennarelli, colori a tempera, gessetti, piccoli rulli, ecc.
Inoltre oltre ai fogli normali il nido mette a disposizione dei piccoli un pannello attaccato al muro per permettere lo sviluppo del disegno verticale.
I lavori, una volta terminati, vengono appesi nella bacheca posta all'ingresso dell'asilo dove i genitori possono vederli e ovviamente apprezzarli!

martedì 14 giugno 2011

Esploriamo..con le mani!

Un gioco che le educatrici proponevano spesso è la manipolazione, utile per lo sviluppo sensoriale.Manipolare oggetti di diversa forma e materiali differenti aiuta il bambino a sviluppare la manualità e gli permette una maggiore conoscenza del mondo che lo circonda.
La sezione ha a disposizione un paio di tavoli particolari che possono rispondere alle esigenze di questi momenti di laboratorio. I tavolini infatti hanno al centro una cavità dove poter posizionare i materiali e rendere in questo modo libera e sicura l'esplorazione evitando (per quanto possibile) di rovesciare le cose a terra.
I bambini oltre ai vari oggetti da maipolare, hanno a disposizione anche imbuti, bicchieri di plastica, piccole scatole e tutto ciò che può servire per il travaso.
In questo modo i bimbi hanno la possibilità di riempire i contenitori e creare suoni nuovi, ma soprattutto riempire e svuotare i barattoli (fare appunto il travaso).
Questo che per i bambi è un gioco molto divertente, li aiuta a sviluppare il tatto, la vista e la coordinazione occhio-mano.
C'è però una cosa importante da ricordare: i materiali usati per la manipolazione e il travaso sono di piccole dimensioni (per es. la pasta); vista l'età dei bambini è quindi necessaria la costante presenza di un'educatrice per evitare soprattutto che i bimbi mettano in bocca gli oggetti.
Un altro tipo di manipolazione che solitamente è proposto ai divezzi è la lavorazione del didò: con l'aiuto di formine, posate di plastica, piccoli mattarelli i bambini si divertono a creare vari soggetti tutti accompagnati da una grande dose di fantasia!
Il piacere di esplorare un materiale nuovo, trasformarlo e costruire qualcosa con le proprie mani, da ai bambini una grande soddisfazione che si nota dal sorriso e dall'entusiasmo con cui descrivono la loro piccola opera d'arte!

Si canta!

Ciao! Oltre che con la lettura, i bambini del nido (compresi i lattanti) sono molto attratti dalla musica.
Nella sezione dei semidivezzi si trova infatti uno stereo molto usato dai piccoli, sia per ascoltare cd con canzoni da cantare e ballare, sia per rilassarsi sentendo le fiabe sonore.
Nonostante una curiosià generale per la musica, ogni bambino si avvicinava a questa in modo diverso. Ho visto bimbi più indifferenti che l'ascoltavano non dandoci troppo peso, altri invece che appena sentivano le prime note cominciava a "scatenarsi" e a ballare per tutta la stanza!
La musica è comuque un elemento che accompagna i piccoli durante tutto l'arco della giornata.
Per esempio anche il momento della pappa si trasforma per qualche minuto in un "gioco sonoro": i bambini infatti all'arrivo della cuoca, erano soliti cantare "Fame, fame, fame, sete..fame, fame, fame, sete, fa..grazie o ... che ogni giorno ci fai mangiar!" ovviamente il tutto accompagnato dai gesti delle mani!
Questo è solo un piccolo esempio che fa però capire come la musica è un'elemento che porta allegria e serenità nel clima del nido.
Poi di canzoncine ne cantavano tante, la maggior parte sempre accompagnate dai gesti.
Volevo concludere questo post scrivendovi il testo di una di queste..magari la conoscete anche voi!!


Il grillo Joe
Il grillo Joe è un furbacchione
canta e balla la la la la la
sale sui muri, suona i tamburi
bum bum bum bum bum
Il grillo Joe è un furbacchione
canta e balla la la la la la
Sale sui tetti
suona i legnetti
tic tic tic tic tic
tic tic tic tic tic
Il grillo Joe è un furbacchione
canta e balla la la la la la
Va in giardino
suona il violino
sin sin sin sin sin
sin sin sin sin sin
Il grillo Joe è un furbacchione
canta e balla la la la la la
Va su una sbarra
suona la chitarra
blem blem blem blem blem
blem blem blem blem blem
Il grillo Joe è un furbacchione
canta e balla la la la la la
Sta su una scaletta
suona la trombetta
pe perè pe pe
pe perè pe pe
Il grillo Joe è un furbacchione
canta e balla la la la la la
Siede su un sasso
suona il contrabbasso
blum blum blum blum blum
blum blum blum blum blum
-


sabato 11 giugno 2011

Angolo della lettura

Ciao! Come vi dicevo nel post precedente, voglio raccontarvi le varie attività che impegnavo i lattanti nell'asilo "Il cucciolo".
Nell'arco della mattinata veniva dato spazio all'angolo della lettura.
All'interno della stanza dei piccoli, c'era infatti uno spazio allestito con poltroncine e mensole in cui erano riposti i vari libri, che potesse aiutare i bambini ad avvicinarsi alla lettura.
Ovviamente l'età non permette ai bimbi di riuscire a leggere, ma questo angolo è in grado di creare un ambiente raccolto in cui i bambini hanno la possibilità di rilassarsi.
Nel nido si alternavano momenti di lettura di gruppo, in cui l'educatrice riuniva tutti in un cerchio e cominciava a leggere una storia, e momenti individuali in cui ogni bambino poteva decidere di avvicinarsi liberamente ai vari libri.
Nelle mensole si potevano trovare materiali di vario genere: libri illustrati, fiabe, schede su cui erano disegnati e scritti gli oggetti più comuni (in questo modo i piccoli potevano cominciare ad associare la figura alla parola), ecc..
Ma il materiale che più di tutti attirava l'attenzione dei bambini, erano i libri tattili.
Questi particolari oggetti stimolano i sensi e in particolare il tatto. I bimbi hanno la possibilità di esplorare e conoscere diversi tipi di materiali (per esempio superfici morbide come il cotone), sempre accompagnati dalla vista di figure e colori differenti.
Questi libri secondo il mio parere servono molto ai lattanti, dandogli modo di esplorare e conoscere cose nuove.
La lettura è un'attività estremamente importante sia per i bambini sia per gli adulti, ed è per questo che è necessiario "educare alla lettura" tutti fin da piccoli.

venerdì 10 giugno 2011

Giocare con lo specchio

Ciao! Ora che vi ho descritto un po' l'asilo e la giornata tipo, volevo parlarvi delle attività che ho potuto osservare al nido. Iniziamo con i lattanti.
Però, prima di parlarvi delle attività vere e proprie, volevo fare un piccolo post su un "gioco" che a me piace molto anche se nel nido in cui sono stata non era accompagnato da una progettazione, ma era più un momento libero a cui ogni bambino poteva dar spazio o no.
Sto parlando dei giochi allo specchio.
Questo strumento attrae molto l'attenzione dei piccoli anche se essi si riconoscono nell'immagine riflessa solo dopo i 12-15 mesi.
In ogni modo mi divertiva molto vedere i bimbi come si avvicinavano allo specchio. Alcuni gli davano una rapida occhiata e poi scappavano, altri invece passavo un bel po' di tempo li davanti a guardarsi, a cercare di afferrare l'immagine, a osservarsi!
Studiando sui libri e leggendo un po' in internet ho trovato un bel gioco da poter fare per vedere se i bambini hanno veramente capito che l'immagine riflessa allo specchio è la loro.
Provate a fargli un puntino rosso sul naso; se i piccoli si toccano il viso cercando di toglierlo, allora state certi che hanno capito tutto!

giovedì 9 giugno 2011

Obiettivo: osservare

Ciao a tutti! Solitamente durante il tirocinio, le ragazze si presentano nell'ente che le ospita portando un progetto ben preciso da svolgere. Per me è stato un po' differente soprattutto perchè sono stata in asilo a settembre e ottobre che sono i mesi in cui avvengono gli inserimenti e quindi l'attenzione di tutti è posta su questo, che è forse il momento più complesso di tutto l'anno.
Infatti sin dai primi giorni, le direttrici mi hanno dato tutti i compiti delle "educatrici fisse" (escluso i cambi che ho fatto solo più avanti).
In questo modo ho potuto entrare completamente nel ruolo di educatrice, avendo modo di mettere in partica tutto ciò che fino a quel momento avevo studiato solo in teoria.
Non avendo mai avuto la possibilità di lavorare all’interno di un asilo nido, l’obiettivo fondamentale che mi sono posta per  lo svolgimento di questo tirocinio è stato quello di osservare.
Volevo osservare le metodologie usate con i bambini, le attività proposte, la relazione tra i bimbi e le educatrici e il rapporto di quest’ultime con i genitori.                                                    
E devo dire che il fatto che le educatrici mi abbiano fatto sentire parte integrante dell'asilo, non facendomi osservare da lontano ma dandomi la possibilità di vivere da vicino la routine del nido, mi ha permesso di raggiungere tutti gli obiettivi che mi ero posta!

martedì 7 giugno 2011

Giornata tipo

Oggi voglio descrivervi una giornata tipo all'asilo.


La giornata all’interno de “Il Cucciolo” è scandita secondo momenti di routine, esperienze che ripetendosi quotidianamente consentono al bambino di rendere prevedibili azioni, comportamenti e situazioni.
Il primo appuntamento della giornata è l’accoglienza. Ogni bambino viene accompagnato all’interno della struttura dove l’educatrice lo invita ad entrare e ad unirsi agli altri bimbi. 
Verso le 9.30 quando il nido è al completo, viene dedicato spazio ad una piccola merenda (ogni giorno un bambino diverso svolge la funzione di cameriere indossando un grembiule e servendo gli altri). 
In seguito a questo, dopo il cambio, i piccoli vengono divisi in base all’età e per ognuno dei gruppi formati viene assegnata una particolare attività
Verso le 11.40 ci si prepara per il pranzo: si mettono in ordine i materiali utilizzati e si lavano le mani. Il cibo viene servito prima ai lattanti che hanno bisogno di essere seguiti con più attenzione e successivamente, verso le 12.00, ai bimbi più grandi che sono in grado di mangiare con una maggiore autonomia. 
Alla fine del pranzo è previsto il cambio e poi il riposo.
Il risveglio avviene alle 15.30. Man mano che i bambini si svegliano, dopo essere stati cambiati, aspettano il momento della merenda
Solitamente il pomeriggio è dedicato al gioco libero all’interno delle sezioni o nel giardino.
E così, giocando, i bimbi vanno a casa con mamma e papà e lentamente il nido si svuota!                                                                                                     

lunedì 6 giugno 2011

Asilo nido "Il cucciolo"

Ciao! Oggi voglio presentarvi il posto in cui ho svolto il mio tirocinio nei mesi di Settembre-Ottobre 2010.

Si tratta dell’asilo nido privato “Il Cucciolo” (aperto dal 2005) che si trova a Roma.                                                                        
“Il Cucciolo” è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 18.00 e accoglie bambini dai 3 ai 36 mesi (nel periodo in cui ho prestato servizio io i bimbi erano 18), divisi in tre sezioni:
-  lattanti (3-12 mesi)
- semidivezzi (12-24 mesi)
- divezzi (24-36 mesi)
L'asilo è composto da 7 spazi ben delineati: sezione dei divezzi, sezione dei semidivezzi, sezione dei lattanti, bagno dei bimbi, cucina, stanza-studio per le educatrici (con il loro bagno) e il giardino.
Ogni sezione è strutturata e organizzata in modo tale da offrire stimoli e attività adeguati alle esigenze e agli interessi dei bambini che accoglie. E' uno spazio all'interno nel quale i piccoli si ritrovano e si identificano. Ogni sezione non rimane però un'entità separata, al contrario le educatrici cercano sempre di promuovere occasioni di incontro fra i diversi gruppi presenti nel nido.
Il nido pur non essendo molto grande, offre a tutti i bambini la possibilità di avere i propri spazi in cui stare da soli o in compagnia degli altri bimbi. E' un asilo che cerca sempre di rispettare e promuovere le caratteristiche personali di tutti i suoi piccoli ospiti!

lunedì 30 maggio 2011

Roma perchè..

Ci sono tanti motivi che mi hanno spinta ad andare a fare il tirocinio a Roma..
Desideravo fare un'esperienza nuova, lontana da casa, qualcosa di diverso che potesse farmi crescere professionalmente e personalmente.
E devo dire che è stato proprio così!

C'è un piccolo testo che ho letto in un blog (http://euridiceifiori.splinder.com/post/19253073), che mi piace molto e che ho legato a questa mia esperienza..

"Ascolta. 
Io sono come una valigia, non di quelle grosse, pesanti e ingombranti. Sono una piccola valigia da viaggio, comoda e maneggevole. Da riempire, e da svuotare. Sono fatta per spostarmi, per salire e scendere dai treni e dalle scale. Sono fatta per essere aperta, e anche richiusa. Sono fatta per custodire le cose importanti, per muovermi e accompagnare le persone nei loro percorsi.
Io amo le valigie. Mi piace il momento in cui le chiudo e le trascino a fatica da un posto ad un altro, amo gli arrivi e le partenze. Adoro sentire il rumore delle loro ruote che sfregano l’asfalto, accompagnando i miei passi. 
La staticità fa male allo spirito. E’ fondamentale per me possedere una valigia, così da portare in giro le quattro cose a cui tengo, compagne del mio cammino, della mia voglia di vedere, osservare e conoscere. Ed è un gesto spontaneo sedersi su di essa a bordo dei binari, aspettando il treno, magari con un libro. Qualche pensiero sotto il cappotto, a sfiorare il cuore. La mente proiettata verso l’imminente ritorno e la prossima partenza.
Quello che ti voglio far capire è che non posso stare ferma in una posa troppo a lungo. Dopo un po’ devo piegare i miei vestiti e spostarmi. E’ più forte di me, amo il cambiamento e la libertà. Fammi una carezza e, se vuoi, cammina un po’ con me. 
Però questa mia vita è il mio viaggio personale, lo voglio fare solo come dico io. Voglio camminare con le mie gambe, a volte a fatica, trascinandomi lo zaino in spalla come piace fare a me, a volte adagiata su una morbida poltrona, per lasciarmi trasportare dalle situazioni. Ho bisogno di riempirmi di tutto ciò che troverò nel mio percorso, di lasciarmi coinvolgere da ciò che no ho ancora conosciuto. Di avvicinarmi alle persone per sentire il loro vero odore. 
Io non so cosa sto cercando, e neanche cosa alla fine troverò, ma la strada tra la partenza e l’arrivo, ecco quella me la voglio godere tutta."



venerdì 27 maggio 2011

Benvenuti!

Ciao a tutti!
In questo blog voglio parlarvi un po' della mia esperienza di tirocinio che ho svolto in un asilo nido di Roma! Dico "un po' " perchè le cose da raccontare sarebbero molte..ma cercherò di non annoiarvi!!


Beh, che dire..
Buon viaggio!!!